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Camminare per pensare: antica saggezza, verità moderna

Il potere di camminare

Alzaro, Lazzati e Cammina

Quando non riesci a pensare, cammina.
Quando tutto è fermo, cammina.
Quando senti il cervello come una lavatrice in centrifuga, cammina.

Non è un mantra new age né un consiglio banale. È un’intuizione millenaria che oggi la scienza sta iniziando a confermare: la mente segue il corpo, e il corpo — quando si muovepuò sbloccare la mente.


Camminare guarisce, nel suo piccolo

Camminare è semplice, primitivo, gratuito. Ma è anche potente.
Quando cammini:

  • Il cervello rilascia endorfine — sostanze naturali che attenuano il dolore fisico ed emotivo【1】.
  • La vista si espande e la percezione si calma: il paesaggio scorre, e l’ansia rallenta【2】.
  • La creatività si riattiva: le idee tornano a fluire e il pensiero smette di girare a vuoto【3】.
  • Il battito cardiaco si regolarizza, il respiro si allunga, la rabbia si dissolve lentamente【4】.

Spesso, non sempre, si sblocca qualcosa.


Lo facevano anche i filosofi. Perché funziona.

I peripatetici, la scuola fondata da Aristotele, prende il nome proprio dal fatto che si muovevano mentre insegnavano e pensavano.
Il pensiero, per loro, non era un atto statico: era in movimento.

Camminava Kant tutti i giorni, sempre alla stessa ora.
Nietzsche scrisse Così parlò Zarathustra durante lunghissime passeggiate in montagna.
Virginia Woolf cercava nella camminata una forma di pace, di ritmo interno.

E non è romanticismo: la scienza oggi conferma che camminare stimola la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di ricablarsi, creare nuove connessioni e uscire dai soliti loop【5】.


Non è una soluzione. È un invito.

Camminare non risolve tutto. Non cura il disturbo bipolare, la depressione o l’ansia.
Ma — se puoi — può aiutarti.
A fare un passo.
A respirare.
A smettere di sentirti bloccato.

È un atto di gratitudine verso il corpo.
Gratitudine verso il fatto di potersi alzare.
Gratitudine verso la vita, anche quando fa male.


Se stai male, prova. Se puoi, fallo.

Se oggi non riesci, va bene. Resta. Riposati. Aspetta. Sarà per un altro giorno.
Ma se anche solo una parte di te può provarci, alzati. Cammina.
Anche solo fino alla finestra. Poi fino al cancello. Poi un giro dell’isolato.
Il mondo sarà sempre lo stesso. Ma tu no.


📚 Riferimenti scientifici

  1. Boecker H. et al. (2008). Endorphins in Exercise-Induced Euphoria, Cerebral Cortex.
    Oxford Academic
  2. Bratman G. N. et al. (2015). Nature experience reduces rumination and subgenual prefrontal cortex activation, PNAS.
    PNAS.org
  3. Oppezzo M. & Schwartz D. L. (2014). Give Your Ideas Some Legs: The Positive Effect of Walking on Creative Thinking.
    APA PsycNet
  4. Bernardi L. et al. (2001). Effects of walking on cardiovascular function and mood, Journal of Applied Physiology.
    journals.physiology.org
  5. Ratey J. J. & Loehr J. E. (2011). The positive impact of physical activity on cognition, Harvard Health Publishing.
    Harvard Health

Tony the Pony

Diagnosticato bipolare qualche tempo fa, Tony the Pony ha deciso di spendere il suo tempo in qualcosa che potesse aiutare gli altri così come è stato aiutato lui *nitrisce

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