Di Anthony Clark
Questo articolo è una testimonianza personale pubblicata da bpHope. Non è stato rivisto da un medico.
Disturbo Bipolare e Domande di Identità
Convivo con un disturbo bipolare attivo da decenni e mi sono spesso scontrato con la domanda: chi sono davvero?
Sono “l’io maniacale”?
Sono “l’io depresso”?
Sono “l’io normale”?
Esiste davvero un “io normale”?
Quando ripenso al me stesso in fase maniacale e a certe cose che ho fatto, mi chiedo: Quello non ero io. Chi era quella persona? Quello ero davvero io, quello ossessionato dal sesso? Quello che cercava rapporti con sconosciuti?
Per tanto tempo non riuscivo a riconciliare il me maniacale con il me normale.
Semplicemente non sapevo chi fossi. E la mia identità cambiava continuamente.
Vergogna, Sensi di Colpa, Mania e Depressione
Il me normale prova vergogna e senso di colpa per ciò che ha fatto il me maniacale. Ma quando sono in fase maniacale, quei sentimenti non esistono.
Il me normale si rammarica per ciò che non è riuscito a fare mentre era depresso e per le gravi conseguenze che la depressione bipolare ha avuto sulla mia famiglia e sulla mia vita lavorativa.
Il me depresso si sente in colpa per non riuscire a fare ciò che desidera con amici e familiari, e per l’incapacità di mantenere un lavoro.
Quando la depressione mi avvolgeva come una nuvola nera, restavo a letto. Se riuscivo ad alzarmi e sedermi sul divano, era già un’impresa. Fare qualunque cosa era un peso enorme. Non riuscivo ad essere presente per mia moglie e i miei figli. Non riuscivo a lavorare, né a socializzare.
E ho molti rimpianti per tutto questo.
Questo non vuol dire che non abbia rimpianti anche per i periodi maniacali. Ne ho. Ma quando sono depresso, sento che è tutta colpa mia, che ho fallito nella vita.
Quando ripenso alle fasi maniacali, mi rendo conto di quanto fossi fuori controllo. E provo imbarazzo e vergogna. Ma non senso di colpa. Anche se forse dovrei.
Chi Sono, Davvero?
Da adulto maturo, mi chiedo: Chi sono io, davvero?
La Mia Identità È Legata al Tempo?
Con l’età, gli sbalzi del mio disturbo bipolare sono peggiorati: le fasi maniacali più alte, quelle depressive più profonde, e più lunghe entrambe.
Non so quantificare quanto tempo ho trascorso in mania, depressione o in uno stato “normale”. E se ci aggiungiamo l’ansia, non so nemmeno più se la maggior parte del tempo fossi “fuori di testa” o meno.
So però che nei momenti normali provavo spesso sensi di colpa, angoscia, vergogna e rimpianto.
Sono Più di Una Persona?
Oggi credo che esistano tre versioni di me:
- Il “maniaco ossessionato dal sesso”
- Il me depresso che ha “fallito nella vita”, più e più volte
- Il marito, padre e amico gentile e premuroso, che convive con i danni causati da mania e depressione
Sono tutti me.
È così che riesco a riconciliare la mia vera identità.
Il Me Maniacale
Durante le fasi maniacali, misuro i miei “successi”. Alcuni di questi sono legati a comportamenti che oggi mi mettono a disagio: promiscuità, coinvolgimento di altre persone nella mia mania.
In quei momenti, mi sentivo potente. Sognavo in grande. Ma erano sogni esagerati, rischiosi, spesso alimentati da desideri sbagliati come il bisogno di notorietà. Molti li ho persino realizzati — solo per perderli poi durante la depressione.
Il Me Depresso
Misuro i miei fallimenti nei periodi depressivi: ho perso aziende, soldi, la casa.
Ho perso amici, lavori, il rispetto dei miei figli, degli altri e di me stesso.
Il Me Ansioso
Non posso non parlare del me ansioso, perché l’ansia era presente sia durante la depressione che nei periodi “normali”.
I momenti di massima ansia erano quelli in cui non provavo nemmeno a vivere. Quando mi nascondevo nell’ombra, troppo spaventato per affrontare le persone. Temevo che qualcuno potesse guardarmi negli occhi e vedere la paura.
L’ansioso me era quello che doveva scappare e nascondersi quando arrivava un attacco di panico. Era quando la gente chiedeva a mia moglie: “Dov’è Anthony? Sta bene? Si comporta in modo strano.”
Il Me Normale e Vivere il Presente
Il me normale è quello che ha avuto successo, che ha ricevuto promozioni, che ha preso buone decisioni. È il me amabile e rispettato.
Ma è anche colui che sa che tra qualche settimana o mese potrebbe “crollare” di nuovo nella depressione o finire in un’altra mania distruttiva.
Oggi, però, sono stabile. I farmaci aiutano a tenere sotto controllo la mania e a rendere la depressione più lieve e breve. Oggi, cerco solo di essere la versione migliore di me stesso.
Oggi è ciò che conta.
La mia ansia è sotto controllo, ma so che la mania o la depressione potrebbero tornare. Proprio per questo, oggi è speciale.
Cerco di fare del mio meglio.
Apprezzo il presente.
E non voglio sprecare l’oggi sentendomi in colpa, provando vergogna o rimpianti per un passato su cui ho avuto così poco controllo.