Di Karl Shallowhorn
Controllato dalla Dott.ssa Angela D. Harper, MD
La stabilità apparente non cancella il tumulto interiore. È ora di ripensare il modo in cui parliamo di funzionamento e disturbo bipolare.
Vivere con il Disturbo Bipolare dal 1981
Convivo con il disturbo bipolare dal 1981, proprio quando il termine “psicosi maniaco-depressiva” venne sostituito. In oltre quarant’anni, ho imparato tante lezioni — alcune delle quali nel modo più duro. Col tempo, ho sviluppato strategie efficaci per gestire la mia salute mentale, il che mi ha permesso di assumere molte responsabilità mantenendo una certa stabilità emotiva.
A chi guarda da fuori, posso sembrare una persona “ad alto funzionamento”. Ma è davvero il termine giusto?
Personalmente, non mi sono mai definito così. Affronto gli stessi sbalzi d’umore, problemi di sonno e pensieri frenetici che colpiscono molte altre persone con disturbo bipolare.
A volte, sono solo più bravo a nasconderlo.
Cosa Significa Davvero “Alto Funzionamento”?
Il termine “alto funzionamento” viene spesso usato, ma cosa rappresenta davvero? Indica forse la capacità di gestire lavoro, relazioni e responsabilità quotidiane? O si basa su un qualche criterio clinico legato al funzionamento psicosociale?
Secondo la mia esperienza, questa espressione arriva più da clinici o osservatori esterni che da chi vive con il disturbo.
Molti di noi non si descriverebbero mai in questo modo. Viviamo semplicemente le sfide quotidiane del disturbo. E definirci “ad alto funzionamento” rischia di oscurare la realtà della malattia, che resta molto concreta e difficile, anche quando sembriamo “composti”.
Un Percorso a Gradini, Non Lineare
Il disturbo bipolare è una condizione su uno spettro che può variare, anche nel giro di ore o giorni, soprattutto nei casi di rapid cycling.
Da giovane, faticavo a trovare e mantenere un lavoro. Non pensavo di poter fare più che ricevere i sussidi di invalidità. Questa era una credenza limitante che ho superato grazie al supporto della mia famiglia, di professionisti e alla mia determinazione.
Ho iniziato con piccoli passi: volontariato, lavori part-time, costruendo gradualmente una resilienza mentale. Col tempo, ho trovato un equilibrio, ma questo non significa che tutto sia diventato facile o che “funzionare bene” sia un concetto semplice.
Il Problema delle Etichette
Non mi definisco “ad alto funzionamento” perché, se da un lato può sembrare un complimento, dall’altro può minimizzare le difficoltà reali.
Inoltre, lascia intendere che chi non lavora o non riesce a gestire responsabilità quotidiane sia “a basso funzionamento” — un’etichetta stigmatizzante che non tiene conto delle capacità cognitive o delle forze individuali.
Importante: “Alto funzionamento” non significa necessariamente sintomi più lievi.
Ad esempio, nell’estate del 2023 ho vissuto un episodio ipomaniacale. Ho preso una settimana di pausa dal lavoro per riequilibrarmi. Esteriormente sembravo il solito, ma dentro stavo lottando.
In quel periodo, una delle chiavi del mio recupero è stata il supporto immediato di terapeuta e psichiatra, che mi hanno aiutato a gestire i sintomi e ritrovare la stabilità emotiva.
Quando Sembrare “Okay” Nasconde il Dolore
Uno dei rischi dell’apparire ad “alto funzionamento” è che le persone pensano che tu non abbia bisogno di aiuto.
Poiché tendo a mascherare ciò che accade nella mia mente, amici e familiari spesso non si accorgono quando sto per crollare. Questo può ritardare l’intervento necessario e portare a un peggioramento della condizione.
Durante l’episodio del 2023, i miei sintomi peggioravano gradualmente. Fortunatamente, sono riuscito a fermarli prima che la situazione precipitasse.
Da quell’esperienza ho imparato quanto sia cruciale dormire bene, elemento fondamentale per il mio benessere mentale ed emotivo.
Cosa Dicono le Ricerche
Uno studio ha suggerito che quasi il 23% delle persone con disturbo bipolare può essere considerato “ad alto funzionamento”: riescono a prosperare nel lavoro, negli studi o nelle relazioni, nonostante la diagnosi.
Fattori associati al buon funzionamento:
- Disturbo Bipolare di tipo 2
(episodi depressivi maggiori e ipomania, più lieve della mania) - Forze cognitive
(memoria, concentrazione e capacità di risoluzione dei problemi) - Supporto e resilienza
Terapia, educazione e strategie di coping fanno la differenza.
Nel mio caso, conseguire un Master e diventare consulente certificato in dipendenze ha richiesto sia forza accademica che resilienza emotiva.
Un Nuovo Modo di Parlare del Bipolare
Etichette come “alto funzionamento” semplificano eccessivamente una realtà complessa. Puoi sembrare forte e in controllo, ma dentro sentirti sopraffatto.
In quei momenti, è essenziale affidarsi al proprio sistema di supporto: terapeuti, psichiatri, amici e familiari.
Forse è il momento di cambiare linguaggio. Invece di dire “alto funzionamento”, potremmo parlare di:
- “Gestire il disturbo bipolare mentre si affrontano le responsabilità”
- “Vivere con il bipolare, anche quando sembra che tutto vada bene”
In fondo, ogni percorso di recupero e stabilità è unico, e tutti meritiamo che le nostre difficoltà vengano riconosciute.
Non importa se stai gestendo più lavori o solo cercando di arrivare a fine giornata: la tua esperienza è reale e conta.
Fonte editoriale e fact-checking
- Lomastro MJ et al. Predictors of High Psychosocial Functioning in Bipolar Disorder. The Journal of Nervous and Mental Disease. Novembre 2020.
📣 Questo articolo è stato tradotto da bpHope.
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